IL FRAGILE INFERNO (debutto)
regia e coreografia Irene Stracciati
interpretazione e collaborazione Eleonora Bocci, Gianfranco Galluzzi, Samuel Pifferi, Eleonora Magnani, Cristian Sapienza, Aurora Palazzi, Arianna Brizzi, Angelica Bove, Fabrizio Colao, Davide Fanzini, Lavinia Gaborin, Irene Stracciati.
L’Inferno di Dante è la Cantica della Divina Commedia dove il corpo viene abbandonato, colpito, divelto, separato, martoriato, perduto per l’eternità. Lo spettacolo è la costruzione di un luogo-casa dove una casa non c’è…La comunità di dannati approdanti all’Inferno ha appena lasciata la vita: la loro trasmigrazione appare come un esodo obbligato, un viaggio inflitto e faticoso ma anche desiderato (una fuga salvifica?)
Lo spettacolo è il primo della compagnia Atopos diretta da Irene Stracciati: il gruppo è al suo primo debutto ed è composto da danzatori con disturbi psichici che fanno parte del laboratorio di danza contemporanea Abbraccia le fragilità sostenuto dall’organizzazione Riabilita e dal Comune di Siena, e alcuni giovanissimi danzatori.
Atopos
Compagnia di danzatori
Atopos è l’aggettivo con cui veniva definito Socrate.
Socrate è un atopos: senza luogo, folle, inattuale, strano e storto. Socrate era un sovvertitore delle regole.
Socrate era un atopos per scelta e ci insegna ad essere erranti nella comunità e cercare la felicità; a lui interessa comprendere e decide di ascoltare le altre persone, pur soffrendo il proprio tempo desidera capirlo e viverlo.
Il danzatore Atopos è un sovvertitore delle regole suo malgrado: senza luogo, inattuale, strano, solitamente non approvato e non accettato dalla società, non corrispondente ai canoni estetici richiesti dal mondo.Ai danzatori atopos viene chiesto di passare dall’io al tu, di svegliarsi e guardarsi intorno, perché per motivi di storia personale a un certo punto o da subito, non hanno potuto farlo. C’è stata un’interruzione. Non sceglie di essere un danzatore, lo è perché si trova nella situazione di provare la danza e il movimento. Viene informato del fatto che è possibile essere ed è possibile addirittura essendo portatori di bellezza. Se questo può sembrare normale e addirittura banale per chi pratica la vita da sempre, diventa un fatto straordinario nel caso di esseri umani che per la maggior parte della propria vita vivono hanno vissuto in uno stato di stato di veglia per lo più incosciente, nelle mani di un mondo in mano ad altri.